Vittorio Tranchina, La parola al libro: la conservazione di modalità orali nella presentazione del testo alle origini della stampa

 

Nell’ambito degli studi che analizzano il passaggio dal manoscritto al libro a stampa importanza rilevante è stata tradizionalmente assegnata allo studio sulla nascita del frontespizio, preziosa fonte di informazione del volume, e sulle forme in cui il testo vi viene presentato. Il frontespizio si affiancò inizialmente all’incipit, che caratterizzava i codici, e progressivamente vi si andò sostituendo a ragione della nuova realtà socio-culturale: questo passaggio venne anticipato da forme “miste” e originali che la letteratura recente ha definito come “protofrontespizi”.
Fenomeni conservativi di vario genere rimasero inevitabilmente presenti a lungo negli incunaboli e anche oltre; nel caso del frontespizio, e delle sue origini, tale conservazione può essere rintracciata in alcune forme di presentazione del testo che attingono a svariate modalità orali.
Il lavoro analizza le forme di oralità nella presentazione dei primi libri a stampa riconducendole fondamentalmente a tre tipologie prevalenti: formule introduttive del tipo “Hic habes, degnissime lector librum...”, “Hic habes, carissime lector, librum quem scripset quidam de…”; enunciazioni introduttive discorsive del tipo “Incipit...”, “Comincia...” e simili; incipit e protofrontespizi in versi.

Parole chiave: Protofrontespizio, Incipit-explicit, Oralità-auralità, Incunaboli, Stampa-origini

Vittorio Tranchina, dottore in Beni archivistici e librari, si è laureato discutendo una tesi in Storia del libro. Bibliotecario presso l’Università degli Studi di Palermo, svolge la propria professione nell’ambito della Biblioteca digitale di Ateneo occupandosi, in particolare, dell’acquisizione e gestione di risorse elettroniche e dei servizi correlati. Contatto: <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>

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