Giovanni De Zorzi, Note sul flauto ney e sul suo contesto culturale: il sam nella tradizione sufi e il suo sviluppo nella confraternita ottomano-turca mevlevîye

 

Per poter ricostruire il contesto culturale del flauto ney, il contributo inizia con una ricognizione su alcuni fondamentali “termini tecnici” quali ta¡awwuf (“sufismo”) e sam(“audizione, ascolto, concerto spirituale”); da questi passa a prendere in esame la vita e l’opera del poeta sufi di lingua persiana Mevlâna Jalâl ud-Dîn Rûmî (1207-1273), la nascita della pratica del sam…‘ in Mevlâna, l’evoluzione del sam…‘ nella vita dei suoi primi compagni per giungere all’imponente elaborazione simbolica, estetica, musicale e “coreografica” avvenuta nella confraternita ottomano-turca mevlevîye, più nota in occidente come “dervisci rotanti”. La cerimonia dei dervisci mevlevî, detta Âyin-i #erif, nella quale il ney sin dai primi tempi ha avuto un ruolo centrale, viene analizzata nelle sue varie fasi principali usando vari approcci, tipici dell’organologia, della musicologia, dell’orientalismo. Dopo queste necessarie premesse, il contributo si conclude con i diciotto distici che Mevlâna dedica al flauto ney in apertura del suo immortale Masnavî-i-Mathnavî: essi vengono commentati secondo l’esegesi di natura orale trasmessa nei secoli nei centri mevlevî, attualizzata dalle riflessioni del suonatore di ney Kudsi Erguner.

 

Parole chiave: Flauto ney, ta¡awwuf (“sufismo”), sam…‘ (“audizione, ascolto, concerto spirituale”), Mevlâna Jalâl ud-Dîn Rûmî (1207-1273), Dervisci mevlevî, Confraternita mevlevîye, musica sufi, musica classica ottomana

 

Giovanni De Zorzi, strumentista ed etnomusicologo, dottore di ricerca in “Storia ed Analisi delle Culture Musicali” presso l’Università “La Sapienza” di Roma, da anni si occupa di musica classica (sanat) e sufi di area ottomano-turca, iranica e centroasiatica. La sua attività si distribuisce tra l’impegno concertistico (flauto ney della tradizione ottomano turca), la ricerca sul campo, la scrittura, la direzione artistica di programmi musicali diversi e la didattica strumentale: dall’a.a. 2007-2008 tiene infatti un corso di flauto ney presso il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza.

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