Luca Parisoli, Antinomie et hiérarchie dans la philosophie du droit médiévale. De la dissonance des normes à l’émergence de la hiérarchie

 

Esaminando le analisi dei giuristi medievali, si cerca di mostrare come l’eliminazione delle contraddizioni deontiche apparenti faccia emergere attraverso l’interpretazione una teoria della legittimità della gerarchia come modo essenziale del governo politico e giuridico. Ne emerge una visione del diritto naturale, confortata dai testi quali il Decretum di Graziano, che non si può ridurre al modello aristotelico-tommasiano intellettualista, e che mostra punti di contatto e di dissonanza con le tradizioni giudaica e musulmana. Non solo, il volontarismo normativo conduce anche all’esito di una possibile concezione paraconsistente del mondo delle norme, ossia un mondo in cui si possono dare contraddizioni vere sino ad un nuovo atto di volizione che sciolga questa situazione. La teoria di Scoto è esaminata come l’approdo emblematico di chi ha spinto sino alle estreme conseguenze l’ontologia volontarista delle norme.

 

 

Parole chiave: teoria dell’interpretazione; contraddizione normativa; teoria paraconsistente delle norme; legittimità politica; gerarchia politica e giuridica; storia della cultura giuridica medievale; Giovanni Duns Scoto

 

 

Luca Parisoli, dopo avere insegnato all’Université Paris X Nanterre, insegna attualmente Storia della Filosofia Medievale all’Università della Calabria, dove rappresenta, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, l’Officina di Studi Medievali. Il suo campo di ricerca è il pensiero normativo − tra etica, diritto, politica, economia − della scuola francescana tra XIII e XIV secolo, e la razionalità che ne emerge tra ontologia e metafisica: un suo libro recente riguarda l’opzione di logica non-classica in Scoto, La contraddizione vera, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 2005, mentre è di prossima uscita il volume La Summa fratris Alexandri e la nascita della filosofia politica francescana, OSM, Palermo 2008.

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