REDAZIONALE
15-16 (GENNAIO-DICEMBRE 2014)

In memoria di Alessandro Musco

 

 

 

Mediaeval Sophia va on line senza la presenza, il sostegno, l’incoraggiamento, la forza propositiva e propulsiva, la guida carismatica di Sandro Musco. La sua scomparsa improvvisa e inaspettata, che ci lascia addolorati e attoniti, rende davvero arduo proseguire il cammino che con tenacia, caparbietà, indomita forza egli aveva intrapreso più di trenta anni fa e aveva percorso con instancabile passione fino all’ultimo giorno della sua vita.

Sandro è stato qui all’Officina maestro di metodo, di rigore, di passione gratuita per il sapere, di infaticabile ricerca. Insegnava la via tutta medievale della quaestio, del saper porre le domande, del pensare problematicamente, nella convinzione profonda che in questo trova fondamento la nobiltà del pensiero, l’elevatezza dell’intellectus, la dignità e la bellezza della comune ricerca della verità.

Si adoperava senza sosta perché dalla sua azione nascessero generazioni di allievi che potessero percorrere nuovi sentieri e tracciare nuove piste di ricerca, capaci di proporre pioneristicamente nuove letture di testi tardo-antichi e medievali, di affondare lo sguardo nelle molteplici e variegate tradizioni letterarie, culturali, religiose, dottrinali che si sono intrecciate durante il Medioevo e, in modo speciale, nella terra di Sicilia. Era la trasmissione del sapere, il suo medievalissimo cruccio. Ed è stata questa la sua inesauribile azione, il suo instancabile lavoro quotidiano, in grado spesso di precorrere i tempi, presagire nuove possibilità, anticipare sviluppi di ricerca, vedere certamente al di là rispetto a dove arriva lo sguardo dei più, prodigandosi senza sosta per poter offrire ai suoi tantissimi allievi, al di là di quanto ciascuno di loro potesse e osasse sperare nel contesto talora davvero freddo e spersonalizzante del mondo accademico, occasioni e opportunità di ricerca e prospettive future. Dice un aforisma orientale: «quando l’allievo è pronto, giunge il maestro». Ma nel caso di Musco, del magister Sandro, si può senza esitazione affermare che accadeva proprio il contrario: era lui ad aprire strade, schiudere orizzonti, scenari e possibilità trasformando così esitanti e inconsapevoli giovani universitari, spesso senza un preciso orientamento, in allievi, coscienti di intraprendere un cammino dischiuso verso lontane e talora davvero coraggiose mete di studio, di ricerca, di lavoro.

Senza di lui nulla potrà più essere come prima. Ce ne rendiamo tutti conto, sarebbe insensato non riconoscerlo, prima di tutto a noi stessi, tanto forte era qui la sua presenza piena di energia, la sua leadership carismatica, la sua vitalità piena di sicilianissima ironia, mordace e brillante. Quante riunioni operative, quanti progetti qui all’Officina, quante interminabili chiacchierate a ogni ora del giorno, quanti momenti conviviali, quante iniziative, quante idee, quanti sogni! Ma sentiamo che continuare nel solco da lui tracciato è per noi al contempo un dovere vincolante e un irrinunciabile compito. Sandro non si arrendeva mai, non si sarebbe mai arreso, di fronte alle difficoltà, ai fallimenti piccoli e grandi, alle innumerevoli avversità che una istituzione come questo centro di studi vive in una terra come la Sicilia. Noi non ci arrendiamo. Glielo dobbiamo.

Questo numero di Mediaeval Sophia, al quale Sandro Musco aveva lavorato fino al giorno della sua improvvisa scomparsa, è dedicato a lui.

Giuseppe Allegro

 


 

 

In memory of Alessandro Musco

 

Mediaeval Sophia will go online without the presence, the support, the encouragement, the proactive and driving strength, the charismatic leadership of Sandro Musco. His sudden and unexpected death, which leaves us stunned and saddened, makes it really hard to continue on the pathway that with tenacity, perseverance and indomitable strength he took more than thirty years ago and travelled along with tireless passion until the last day of his life. 
Here at the Officina Sandro was a master of method, rigor and free passion for knowledge, tireless research. He taught the wholly medieval way of quaestio, of knowing how to ask questions, thinking problematically, in the profound conviction that in this there is grounded nobility of thought, elevation of intellectus, and the dignity and beauty of the common search for truth.
He laboured tirelessly for his action to give rise to generations of students who could go along new paths and chart new terrains of research, able to make pioneering proposals for new readings of late ancient and medieval texts, and to look deeply into the many and varied literary, cultural, religious and doctrinal traditions that became intertwined during the Middle Ages and, especially, in the land of Sicily. The transmission of knowledge was his very medieval obsession. And this was his inexhaustible action, his tireless daily work, often ahead of his time, able to glimpse new possibilities, anticipate developments in research, see certainly beyond where most people’s eyes reach, working tirelessly to be able to offer his many students, beyond what each of them could and dared hope for in the sometimes very cold and impersonal context of academe, research possibilities and opportunities and future prospects. An oriental aphorism says: “When the student is ready, the teacher arrives.” But in the case of Musco, the magister Sandro, one can say without hesitation that just the opposite happened: it was he who opened up roads, revealed horizons, scenarios and possibilities, transforming hesitant and unwitting young university students, often without a clear orientation, into students aware of embarking on a journey towards distant and sometimes truly courageous goals of study, research and work.
Without him, nothing will be the same as before. We are all aware of this, and it would be foolish not to recognize it, first of all to ourselves, so strong was his energetic presence here, his charismatic leadership, his wholly Sicilian and humorous, scathing and brilliant vitality. There were so many operational meetings, so many projects here at the Officina, so many endless conversations at any time of day, so many social occasions, so many initiatives, so many ideas, so many dreams! But we feel that to continue along the path he traced out for us is at the same time a binding duty and a task we cannot reject. Sandro never surrendered, he would never have given up in the face of difficulties, failures large and small, the countless hardships that an institution such as this study centre experiences in a land like Sicily. We will not give up. We owe it to him.
This issue of Mediaeval Sophia, on which Sandro Musco worked until the day of his sudden death, is dedicated to him.

Giuseppe Allegro

 

 

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