REDAZIONALE
15-16 (GENNAIO-DICEMBRE 2014)

In memoria di Alessandro Musco

 

 

 

Mediaeval Sophia va on line senza la presenza, il sostegno, l’incoraggiamento, la forza propositiva e propulsiva, la guida carismatica di Sandro Musco. La sua scomparsa improvvisa e inaspettata, che ci lascia addolorati e attoniti, rende davvero arduo proseguire il cammino che con tenacia, caparbietà, indomita forza egli aveva intrapreso più di trenta anni fa e aveva percorso con instancabile passione fino all’ultimo giorno della sua vita.

Sandro è stato qui all’Officina maestro di metodo, di rigore, di passione gratuita per il sapere, di infaticabile ricerca. Insegnava la via tutta medievale della quaestio, del saper porre le domande, del pensare problematicamente, nella convinzione profonda che in questo trova fondamento la nobiltà del pensiero, l’elevatezza dell’intellectus, la dignità e la bellezza della comune ricerca della verità.

Si adoperava senza sosta perché dalla sua azione nascessero generazioni di allievi che potessero percorrere nuovi sentieri e tracciare nuove piste di ricerca, capaci di proporre pioneristicamente nuove letture di testi tardo-antichi e medievali, di affondare lo sguardo nelle molteplici e variegate tradizioni letterarie, culturali, religiose, dottrinali che si sono intrecciate durante il Medioevo e, in modo speciale, nella terra di Sicilia. Era la trasmissione del sapere, il suo medievalissimo cruccio. Ed è stata questa la sua inesauribile azione, il suo instancabile lavoro quotidiano, in grado spesso di precorrere i tempi, presagire nuove possibilità, anticipare sviluppi di ricerca, vedere certamente al di là rispetto a dove arriva lo sguardo dei più, prodigandosi senza sosta per poter offrire ai suoi tantissimi allievi, al di là di quanto ciascuno di loro potesse e osasse sperare nel contesto talora davvero freddo e spersonalizzante del mondo accademico, occasioni e opportunità di ricerca e prospettive future. Dice un aforisma orientale: «quando l’allievo è pronto, giunge il maestro». Ma nel caso di Musco, del magister Sandro, si può senza esitazione affermare che accadeva proprio il contrario: era lui ad aprire strade, schiudere orizzonti, scenari e possibilità trasformando così esitanti e inconsapevoli giovani universitari, spesso senza un preciso orientamento, in allievi, coscienti di intraprendere un cammino dischiuso verso lontane e talora davvero coraggiose mete di studio, di ricerca, di lavoro.

Senza di lui nulla potrà più essere come prima. Ce ne rendiamo tutti conto, sarebbe insensato non riconoscerlo, prima di tutto a noi stessi, tanto forte era qui la sua presenza piena di energia, la sua leadership carismatica, la sua vitalità piena di sicilianissima ironia, mordace e brillante. Quante riunioni operative, quanti progetti qui all’Officina, quante interminabili chiacchierate a ogni ora del giorno, quanti momenti conviviali, quante iniziative, quante idee, quanti sogni! Ma sentiamo che continuare nel solco da lui tracciato è per noi al contempo un dovere vincolante e un irrinunciabile compito. Sandro non si arrendeva mai, non si sarebbe mai arreso, di fronte alle difficoltà, ai fallimenti piccoli e grandi, alle innumerevoli avversità che una istituzione come questo centro di studi vive in una terra come la Sicilia. Noi non ci arrendiamo. Glielo dobbiamo.

Questo numero di Mediaeval Sophia, al quale Sandro Musco aveva lavorato fino al giorno della sua improvvisa scomparsa, è dedicato a lui.

Giuseppe Allegro

 


 

 

In memory of Alessandro Musco

 

Mediaeval Sophia will go online without the presence, the support, the encouragement, the proactive and driving strength, the charismatic leadership of Sandro Musco. His sudden and unexpected death, which leaves us stunned and saddened, makes it really hard to continue on the pathway that with tenacity, perseverance and indomitable strength he took more than thirty years ago and travelled along with tireless passion until the last day of his life. 
Here at the Officina Sandro was a master of method, rigor and free passion for knowledge, tireless research. He taught the wholly medieval way of quaestio, of knowing how to ask questions, thinking problematically, in the profound conviction that in this there is grounded nobility of thought, elevation of intellectus, and the dignity and beauty of the common search for truth.
He laboured tirelessly for his action to give rise to generations of students who could go along new paths and chart new terrains of research, able to make pioneering proposals for new readings of late ancient and medieval texts, and to look deeply into the many and varied literary, cultural, religious and doctrinal traditions that became intertwined during the Middle Ages and, especially, in the land of Sicily. The transmission of knowledge was his very medieval obsession. And this was his inexhaustible action, his tireless daily work, often ahead of his time, able to glimpse new possibilities, anticipate developments in research, see certainly beyond where most people’s eyes reach, working tirelessly to be able to offer his many students, beyond what each of them could and dared hope for in the sometimes very cold and impersonal context of academe, research possibilities and opportunities and future prospects. An oriental aphorism says: “When the student is ready, the teacher arrives.” But in the case of Musco, the magister Sandro, one can say without hesitation that just the opposite happened: it was he who opened up roads, revealed horizons, scenarios and possibilities, transforming hesitant and unwitting young university students, often without a clear orientation, into students aware of embarking on a journey towards distant and sometimes truly courageous goals of study, research and work.
Without him, nothing will be the same as before. We are all aware of this, and it would be foolish not to recognize it, first of all to ourselves, so strong was his energetic presence here, his charismatic leadership, his wholly Sicilian and humorous, scathing and brilliant vitality. There were so many operational meetings, so many projects here at the Officina, so many endless conversations at any time of day, so many social occasions, so many initiatives, so many ideas, so many dreams! But we feel that to continue along the path he traced out for us is at the same time a binding duty and a task we cannot reject. Sandro never surrendered, he would never have given up in the face of difficulties, failures large and small, the countless hardships that an institution such as this study centre experiences in a land like Sicily. We will not give up. We owe it to him.
This issue of Mediaeval Sophia, on which Sandro Musco worked until the day of his sudden death, is dedicated to him.

Giuseppe Allegro

 

 

 REDAZIONALE
14 (LUGLIO-DICEMBRE 2013)

 

 

Da questo numero, Mediaeval Sophia andrà on line senza la presenza, il sostegno, l’incoraggiamento, la forza propositiva e propulsiva, la guida carismatica di Sandro Musco. La sua scomparsa improvvisa e inaspettata, che ci lascia addolorati e attoniti, rende davvero arduo proseguire il cammino che con tenacia, caparbietà, indomita forza egli aveva intrapreso più di trenta anni fa e aveva percorso con instancabile passione fino all’ultimo giorno della sua vita.

Sandro è stato qui all’Officina maestro di metodo, di rigore, di passione gratuita per il sapere, di infaticabile ricerca. Insegnava la via tutta medievale della quaestio, del saper porre le domande, del pensare problematicamente, nella convinzione profonda che in questo trova fondamento la nobiltà del pensiero, l’elevatezza dell’intellectus, la dignità e la bellezza della comune ricerca della verità.

Si adoperava senza sosta perché dalla sua azione nascessero generazioni di allievi che potessero percorrere nuovi sentieri e tracciare nuove piste di ricerca, capaci di proporre pioneristicamente nuove letture di testi tardo-antichi e medievali, di affondare lo sguardo nelle molteplici e variegate tradizioni letterarie, culturali, religiose, dottrinali che si sono intrecciate durante il Medioevo e, in modo speciale, nella terra di Sicilia. Era la trasmissione del sapere, il suo medievalissimo cruccio. Ed è stata questa la sua inesauribile azione, il suo instancabile lavoro quotidiano, in grado spesso di precorrere i tempi, presagire nuove possibilità, anticipare sviluppi di ricerca, vedere certamente al di là rispetto a dove arriva lo sguardo dei più, prodigandosi senza sosta per poter offrire ai suoi tantissimi allievi, al di là di quanto ciascuno di loro potesse e osasse sperare nel contesto talora davvero freddo e spersonalizzante del mondo accademico, occasioni e opportunità di ricerca e prospettive future. Dice un aforisma orientale: «quando l’allievo è pronto, giunge il maestro». Ma nel caso di Musco, del magister Sandro, si può senza esitazione affermare che accadeva proprio il contrario: era lui ad aprire strade, schiudere orizzonti, scenari e possibilità trasformando così esitanti e inconsapevoli giovani universitari, spesso senza un preciso orientamento, in allievi, coscienti di intraprendere un cammino dischiuso verso lontane e talora davvero coraggiose mete di studio, di ricerca, di lavoro.

Senza di lui nulla potrà più essere come prima. Ce ne rendiamo tutti conto, sarebbe insensato non riconoscerlo, prima di tutto a noi stessi, tanto forte era qui la sua presenza piena di energia, la sua leadership carismatica, la sua vitalità piena di sicilianissima ironia, mordace e brillante. Quante riunioni operative, quanti progetti qui all’Officina, quante interminabili chiacchierate a ogni ora del giorno, quanti momenti conviviali, quante iniziative, quante idee, quanti sogni! Ma sentiamo che continuare nel solco da lui tracciato è per noi al contempo un dovere vincolante e un irrinunciabile compito. Sandro non si arrendeva mai, non si sarebbe mai arreso, di fronte alle difficoltà, ai fallimenti piccoli e grandi, alle innumerevoli avversità che una istituzione come questo centro di studi vive in una terra come la Sicilia. Noi non ci arrendiamo. Glielo dobbiamo.

Questo numero di Mediaeval Sophia, al quale Sandro Musco aveva lavorato fino al giorno della sua improvvisa scomparsa, è dedicato a lui.

Giuseppe Allegro

 

 

 

REDAZIONALE
13 (GENNAIO-GIUGNO 2013)

 

 

Gentili Lettori,

anche questo numero contiene una cospicua serie di contributi.

Nella prima parte della sezione Studia pubblichiamo nove saggi che riguardano temi relativi al mondo tardoantico e medievale, affrontati, com’è nostra tradizione, sempre in modo pluridisciplinare ed interdisciplinare. Si spazia dal mondo ebraico (con il saggio di Rosa Laura Guzzetta, L’etica: cuore dell’identità e della filosofia ebraica) a quello monastico latino (Fabio Cusimano, Le radici del monachesimo di tradizione latina occidentale: il caso di Benedetto di Aniane e del Codex Regularum; Antonio Mursia, Considerazioni sull’istituzione e sulle funzioni dei monasteri benedettini del versante meridionale dell’Etna) passando, con l’intervento di Armando Bisanti, per la figura del monaco Zosima (IV-V secolo) nella leggenda di Maria Egiziaca, che ha goduto di grande successo nella tradizione agiografica orientale e occidentale dal VI-VII sec. fino al pieno e tardo Medioevo (La figura di Zosima, padre “autorevole”, nella leggenda di Maria Egiziaca), per raggiungere le sponde del mondo ermetico, gnostico e alchemico, (Ezio Albrile, Un cosmo instabile. Gnosticismo, ermetismo e alchimia nella chiesa di San Giorgio a Valperga Canavese). Ospitiamo poi due interventi sulla presenza di Raimondo Lullo al Concilio di Vienne, impegnato sul doppio fronte della lotta contro gli infedeli e contro gli averroisti: Coralba Colomba, Ramon Lull at the Council of Vienne (1311-1312): the Last Anti-Averroistic Fight for the Demonstrability of the Faith e Carla Compagno, Missionary Intent in Ramon Llull’s Proposals at the Council of Vienne. Chiudono la sezione il saggio in inglese di Giuseppe Muscolino, che riflette sugli influssi orientali presenti nel testo di Porfirio Filosofia rivelata dagli oracoli (The Eastern Contaminations on the Porphyrian Thought in the Philosophy from Oracles: Magic, Demonology, Theurgy) e quello di Mirko Vagnoni sul presunto carattere divino e messianico di Federico II di Svevia (Divus Fridericus? Alcune annotazioni sul carattere divino e messianico di Federico II di Svevia).

Dal 6 all’8 luglio del 2011 si è tenuto a Palermo, all’interno della VI edizione di Sole Luna Festival, il convegno internazionale, realizzato in collaborazione con l’Officina di Studi Medievali e la Fondazione Roma Mediterraneo, dal titolo Un ponte tra le religioni: fede e libertà nell’Ebraismo, nel Cristianesimo e nell’Islam. Il convegno ha affrontato il tema di grande attualità del dialogo interculturale e della diversità quale fonte di reciproco arricchimento. Pubblichiamo qui alcune delle relazioni presentate in quella occasione, interessanti non solo per il loro spessore scientifico ma anche perché si muovono nell’ambito di un Leitmotiv comune: coniugare assieme, nella diversità delle espressioni e delle culture, fede religiosa e libertà personale. Si tratta degli interventi di Marlène Albert-Llorca, Les évocations de l’Islam dans les fêtes espagnoles de «Moros y Cristianos», entre intolérance et incompréhension; David Brown, Interfaith Dialogue through Architecture; Rosanna Gambino, Libertà di Dio e libertà dell’uomo nel Cristianesimo orientale; Mons. Domenico Mogavero, Liberi di credere. Credere per essere liberi; Luciana Pepi, Fede e libertà nella tradizione ebraica; Paolo Trianni, L’identità religiosa: tra paradosso, dialogo ed esclusività; Ida Zilio-Grandi, Fede e libertà nel Corano.

Nella sezione Postilla ospitiamo gli interventi di Alessandro Musco, Alessandra Mangano, Aldo Sparti, Giorgia Casesi che illustrano l’Archivio Storico Documentale dell’Officina di Studi Medievali ed il fondo “Francesco Giunta”, presentato al pubblico il 21 dicembre del 2012. L’Archivio, oltre ad accogliere tutta la documentazione raccolta ed archiviata in trent’anni di attività dell’Officina, conserva anche, per donazione degli eredi, l’archivio personale e la biblioteca (oltre 4000 volumi) del compianto Francesco Giunta, per decenni prestigioso docente di Storia Medievale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo e componente del Comitato Scientifico/Advisory Board dell’Officina sin dal 1980.

Alla Postilla sull’Archivio storico Documentale dell’Officina si aggiunge una nota di Daniela Patti sulla facies rupestre nella Sicilia centrale: aspetti metodologici e prospettive di ricerca, elemento distintivo del paesaggio mediterraneo e fenomeno di lunga durata che ha attraversato differenti civiltà. Seguono, come di consueto, notizie e cronache su iniziative editoriali e convegni di interesse storico-artistico e culturale.

Infine, da segnalare che nella parte iniziale della sezione Lecturae pubblichiamo alcune schede di presentazione di collane editoriali italiane e straniere di particolare prestigio. Molte delle schede e recensioni sono inoltre redatte da giovani allievi del Master Universitario in materia di biblioteche ed archivi di cui l’Officina è sede formativa e partner d’intesa con l’Università di Palermo, coordinato da Alessandro Musco. Uno dei momenti formativi proposto agli allievi, durante il corso, è dedicato proprio alla stesura di recensioni, schede e letture di saggi e studi, come avviene in questo fascicolo della rivista. Per questi motivi alcuni volumi esaminati non rientrano negli usuali limiti cronologici della rivista; si tratta, comunque, di saggi di particolare interesse e pervenuti alla redazione, da parte di autori e/o case editrici, proprio allo scopo di farne momento formativo.

La redazione

 

* * *

In memoriam

 

Giuseppe Basile (Castelvetrano, 1942- Roma 2013)

Con la prematura morte di Giuseppe Basile, la comunità scientifica internazionale perde uno dei più profondi conoscitori del patrimonio artistico italiano medievale e moderno. Negli anni Sessanta si laurea, a Palermo, con Cesare Brandi, diventando suo collaboratore ed erede scientifico. Dal grande storico dell’arte senese Basile eredita l’amore per la teoria del restauro e un’indiscussa acribia per quanto concerne l’analisi storico-filologica dei manufatti artistici: ed è questo un lascito scientifico su cui lo stesso studioso siciliano (era nato a Castelvetrano nel 1942) si sofferma a riflettere in una monografia pubblicata nel 2008, Teoria e pratica del restauro in Cesare Brandi (edizioni Il Prato). Nel 1976, dopo aver frequentato la Scuola di perfezionamento in Storia dell’Arte, diretta da Giulio Carlo Argan, Basile entra all’Istituto centrale del restauro di Roma di cui dirigerà, dal 1987 al 2006, il Servizio per gli interventi sui Beni artistici e storici. Nel 1995 diventa, inoltre, membro della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione per l’Archeologia sacra.

La sua esperienza ai vertici delle Istituzioni dello Stato e la sua attività didattica svolta presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove insegnava Teoria e storia del restauro, gli permetteranno di formare diverse generazioni di restauratori e di storici dell’arte e di coordinare quasi tutti i principali progetti di restauro realizzati in Italia negli ultimi decenni: basterebbe ricordare, fra gli innumerevoli interventi effettuati, il complesso restauro degli affreschi giotteschi della Basilica di San Francesco d’Assisi, distrutti dal terremoto del 1997, o quello della Cappella degli Scrovegni a Padova, e poi, ancora, il difficile salvataggio del Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano o il restauro degli affreschi della Camera dei Giganti a Palazzo Te, a Mantova. A Palermo, ancora, cura il restauro del Castello della Zisa e dei mosaici della Cappella Palatina.

Nel luglio 2009, accettando di entrare nel comitato scientifico delle nostre due riviste, «Schede Medievali» e «Mediaeval Sophia», Basile decide di formalizzare una collaborazione scientifica con l’Officina di Studi Medievali che ci ha lungamente onorato. A lui va tutta la nostra riconoscenza e il più sincero e affettuoso ricordo.

 


Editorial

 

Dear Readers,

As usual, this volume gathers a remarkable number of articles.

In the first part of the section Studia, you will find new articles focused on the Late Antiquity and the Middle Ages, tackled according to our tradition of multidisciplinarity and interdisciplinarity. This section includes the Hebraic world (with an article by Rosa Laura Guzzetta, L’etica: cuore dell’identità e della filosofia ebraica), the Latin Monasticism (Fabio Cusimano, Le radici del monachesimo di tradizione latina occidentale: il caso di Benedetto di Aniane e del Codex Regularum; Antonio Mursia, Considerazioni sull’istituzione e sulle funzioni dei monasteri benedettini del versante meridionale dell’Etna). This  first section contains also a study by Armando Bisanti, on Father Zosima (4th - 5thcenturies) in the legend of Maria Egiziaca, who had great success in the oriental and occidental hagiographical tradition from the 6th - 7th centuries until the High and Late Middle Ages (La figura di Zosima, padre “autorevole”, nella leggenda di Maria Egiziaca). Eventually, the volume includes a study on hermetism, gnosticism and alchemy with an article by Ezio Albrile, Un cosmo instabile. Gnosticismo, ermetismo e alchimia nella chiesa di San Giorgio a Valperga Canavese). You will find then two studies regarding the presence of Ramon Lull at the Council of Vienna to fight both the unfaithful and the averroists: Coralba Colomba, Ramon Lull at the Council of Vienne (1311-1312): the Last Anti-Averroistic Fight for the Demonstrability of the Faith e Carla Compagno, Missionary Intent in Ramon Llull’s Proposals at the Council of Vienne. This section is completed by an article by Giuseppe Muscolino providing a study on the oriental influences Porfirio's text Filosofia rivelata dagli oracoli (The Eastern Contaminations on the Porphyrian Thought in the Philosophy from Oracles: Magic, Demonology, Theurgy) and an article by Mirko Vagnoni on the supposed divine nature of Federico II di Svevia (Divus Fridericus? Alcune annotazioni sul carattere divino e messianico di Federico II di Svevia).
From 6th to 8th July 2011, the international symposium Un ponte tra le religioni: fede e libertà nell’Ebraismo, nel Cristianesimo e nell’Islam, organised by the Officina di Studi Medievali in collaboration with the  Fondazione Roma Mediterraneo, was held in Palermo as part of the 6th Sole Luna Festival. The symposium was focused on a key current challenge: the intercultural dialogue and the diversity as a source of improvement. We publish here some of the studies presented during the symposium and that are interesting not only for their high scientific level  but also because they refer to a shared Leitmotiv: living together combining faith and personal liberty. We publish presentations by: Marlène Albert-Llorca, Les évocations de l’Islam dans les fêtes espagnoles de «Moros y Cristianos», entre intolérance et incompréhension; David Brown, Interfaith Dialogue through Architecture; Rosanna Gambino, Libertà di Dio e libertà dell’uomo nel Cristianesimo orientale; Mons. Domenico Mogavero, Liberi di credere. Credere per essere liberi; Luciana Pepi, Fede e libertà nella tradizione ebraica; Paolo Trianni, L’identità religiosa: tra paradosso, dialogo ed esclusività; Ida Zilio-Grandi, Fede e libertà nel Corano.
In the section entitled Postilla, you will find articles by Alessandro Musco, Alessandra Mangano, Aldo Sparti, Giorgia Casesi  on the Archivio Storico Documentale dell’Officina di Studi Medievali and the archive“Francesco Giunta”, publicly presented on 21st Decembre 2012. The Archive contains, together with all documents collected and archived during the 30 years of existence of the Officina, the personal archive and library (more than 4000 books) donated by the successors of Francesco Giunta, who has been for decades an eminent professor of Medieval History at the Faculty of Philosophy and Literature – University  of Palermo and member of the Scientific/Advisory Board of the Officina since 1980.
In Postilla you will also find a text by Daniela Patti: facies rupestre nella Sicilia centrale: aspetti metodologici e prospettive di ricerca, which are singular elements in the Mediterranean landscape and long lasting phenomenon in different cultures. The section gathers then news and reports regarding editorial initiatives and symposium of interest in the historic, artistic and cultural fields. 
Eventually, we can mention that in the first part of the section Lecturae we publish some reports presenting famous Italian and foreign editing collections. Most of these articles and reviews were written by the young students of the Master in Library and Archive Sciences organised by the Officina in collaboration with the University of Palermo, and coordinated by Alessandro Musco.  As part of the training process, the students are expected to draft book reviews and reports on essays and studies, as took place in this volume. That is why some of the volumes presented in this section do not correspond to the usual chronological framework of the magazine; however, these essays are of great interest and were sent by the authors and/or publishing houses precisely to provide with training opportunities.

The editorial staff

REDAZIONALE
12 (LUGLIO-DICEMBRE 2012)

 

 

Da questo fascicolo 12, relativo al semestre luglio-dicembre 2012, ma che chiudiamo in redazione al 30 ottobre per talune esigenze di natura editoriale, la direzione scientifica della rivista passa a Giuseppe Allegro che, sin dalla fondazione, ha sempre di fatto coordinato e guidato, da par suo, i lavori della redazione.

Armando Bisanti, il cui attento lavoro di lettura e di valutazione redazionale è stato ed è ancora assolutamente prezioso, rimane a lavorare alla rivista con le funzioni di vice-direttore, mentre il sottoscritto assume le funzioni di direttore editoriale, in rappresentanza del soggetto giuridico titolare legale della rivista, l’Officina di Studi Medievali.

Anche questo fascicolo si presenta corposo in ogni sua parte e di ciò diamo tutti atto al lavoro ed all’impegno della redazione, di tutti i collaboratori e di quanti, appassionati e studiosi, ci sottopongono saggi e proposte editoriali.

Un grazie particolare va alle case editrici italiane e straniere che ci inviano le loro pubblicazioni di cui diamo notizia in vario modo e che vanno, per altro, ad arricchire il patrimonio librario della Biblioteca dell'Officina che opera, come è noto, all’interno del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN), il che consente che l’intero catalogo sia consultabile on-line. L’alto numero di informazioni contenuto nella rubrica Libri Ricevuti è il riscontro oggettivo di queste mie affermazioni.

I contenuti di ogni fascicolo di “Mediaeval Sophia”, incluse le schede e le recensioni della sezione Lecturae sono stati inseriti in SBN il cui programma consente l’immissione anche di materiale e record disponibili solo in digitale. È un servizio che abbiamo voluto offrire ai lettori ed agli studiosi e che riscontriamo essere molto seguito ed apprezzato.

Di recente, la biblioteca dell’Officina ha acquisito, per espressa volontà degli eredi, quasi per intero la Biblioteca personale di Francesco Giunta, allievo ed erede scientifico di Antonino De Stefano, titolare per decenni della cattedra di Storia Medievale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo di Palermo e prezioso studioso e maestro che, sin dalla fondazione, fu sempre vicino all’Officina ed a noi tutti non facendoci mai mancare il suo consiglio e le sue attenzioni di ricercatore e grande organizzatore della cultura. Alla Biblioteca di Giunta la famiglia ha voluto aggiungere anche la donazione all’Officina del suo archivio personale, documentale e di studio al cui riordino stiamo lavorando in parallelo alla creazione dell’Archivio Storico dell’Officina che nasce su notifica formale della Sovrintendenza Archivistica della Sicilia e d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali.

Si tratta di un evento culturale e scientifico di grande rilievo del quale siamo tutti particolarmente grati alla famiglia di Francesco Giunta ed ai suoi eredi; ci riserviamo di dare più ampie e dettagliate informazioni ai nostri lettori nel prossimo fascicolo della rivista.

Altre rilevanti donazioni librarie, in questi ultimi mesi, ci sono pervenute da Giuseppe Scirpo, marito della compianta amica e collega Maria Rita Lo Forte-Scirpo, prestigiosa docente di Storia Medievale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo di Palermo e per anni componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Officina, e dai suoi due figlioli, ed ancora dalla collega Maria Augusta Coppola, da poco in quiescenza e già titolare di Filologia Germanica all’Università di Messina.

A Pippo Scirpo ed a Maria Augusta Coppola il nostro vivo e convinto ringraziamento per aver pensato a noi per conservare una memoria di “carta” e di studi che, a nostra volta, cerchiamo di riproporre a tutti gli appassionati, ma in specie ai giovani studiosi che coltivano con impegno e coraggio gli studi medievali!

Anche in questi casi si tratta di volumi preziosi e di centinaia di estratti che arricchiscono ulteriormente la Biblioteca dell’Officina e che stiamo man mano immettendo in SBN, servizio che, da qualche tempo, consente di inserire anche singoli estratti, siano essi in cartaceo o in digitale.

Grazie per la paziente attenzione,

Alessandro Musco
Presidente dell'Officina di Studi Medievali

Palermo 30 ottobre 2012


Editorial

 

Issue 12 covers the semester from July to December 2012, but was closed on 30 October due to certain publishing requirements. From this issue on, the effective editing of the journal goes to Giuseppe Allegro, who since its foundation has in fact always coordinated and guided, for his part, the work of the editorial staff.
Armando Bisanti, whose attentive reading and editorial evaluation has been and still is very valuable, continues to work on the journal as deputy-director, and the undersigned takes on the duties of managing editor, on behalf of the legal subject owning the journal, the Officina di Studi Medievali.
This issue too is big in every part and we recognise that this is due to the work and commitment of all the editors, all contributors and all those, supporters and scholars, submit essays and editorial proposals.
Special thanks go to Italian and foreign publishers who send us their publications, which we report on in different ways and which, moreover, enrich the library collections of the Officina Library that works, as is well known, within the National Library System (SBN), which makes it possible for the entire catalogue to be available on-line. The big amount of information contained in the Books Received column is objective evidence of what I am saying.
The contents of each issue of “Mediaeval Sophia”, including fact cards and the reviews in the Lecturae section, have been inserted in SBN, whose program also makes it possible to enter material and records only available digitally. It is a service that we chose to offer readers and scholars, and for which we have seen there is great interest and appreciation.
Recently, the Officina Library acquired, at the express wish of the heirs, almost the entire library of Francesco Giunta, an alumnus and cultural heir of Antonino De Stefano, the holder for decades of the Chair of Medieval History at the Faculty of Humanities of the University of Palermo and a valuable scholar and teacher who, from its foundation, was always close to Officina and all of us, always giving advice and taking an interest as a scholar and a great organizer of culture. In addition to Giunta’s library, his family also chose to donate to Officina his personal document and study archive; we are working on its reorganization in parallel to the creation of the Historical Archive of the Officina, which has come into being after formal notification from the Archive Superintendent of Sicily and by arrangement with the Ministry of Culture.
It is an event of great cultural and scientific importance for which we are all very grateful to the family and heirs of Francesco Giunta; we will give our readers more extensive and detailed information in the next issue of the journal.
In recent months we have received other significant donations of books from Giuseppe Scirpo, the husband of the late friend and colleague Maria Rita Scirpo-Lo Forte, a prestigious lecturer in Medieval History at the Faculty of Humanities of the University of Palermo and for years a member of the Editorial Board of Officina, and from her two children, as well as from her colleague Maria Augusta Coppola, who recently retired and previously held the Chair of Germanic Philology at the University of Messina.
Our heartfelt thanks go to Pippo Scirpo and Maria Augusta Coppola for thinking of us to preserve a “paper” and study memory which, in turn, we will offer to all those who are interested, and especially young scholars who cultivate medieval studies with commitment and courage!
In these cases too, we are talking about precious books and hundreds of extracts that further enrich the Officina Library and that we are gradually putting in SBN, a service in which it is now also possible to enter single works, either on paper or digitally.

Thank you for your patient attention,

 

Alessandro Musco
Chairman of Officina di Studi Medievali

REDAZIONALE
11 (GENNAIO-GIUGNO 2012)

 

Questo fascicolo 11 relativo al semestre gennaio-giugno 2012, che proponiamo on line ai nostri lettori, è particolarmente ricco e corposo.

Apriamo il fascicolo con delle pagine di Armando Bisanti che ricordano due nostri carissimi amici, Domenico Romano e Ferruccio Bertini, entrambi recentemente scomparsi, studiosi e docenti che sono stati vicini all’Officina sin dalla sua fondazione e che non ci hanno fatto mai mancare il loro consiglio e la loro affettuosa attenzione.

Proponiamo, poi, i testi degli interventi tenuti da Gerardo Sangermano e da Eloisa Ramirez Vaquero, in occasione della presentazione del fascicolo 48/2010 della nostra rivista “Schede Medievali”, tenutasi il 19 maggio 2012, coordinata da Armando Bisanti.

Il fascicolo, dedicato alla memoria di Maria Rita Lo Forte, raffinata studiosa di storia medievale soprattutto del contesto mediterraneo, scomparsa nel 2007 e per anni componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Officina, per la cura di Alessandro Musco e Salvatore D’Agostino, raccoglie i testi del Convegno di Studio tenutosi ad Agrigento nel 2007 sul tema Medioevo Oggi, tra testimonianza e ricostruzione storica: metodologie ed esperienze a confronto.

Seguono delle pagine di Alessandro Musco, Homenaje a Rafael Ramon Guerrero, docente di filosofia islamica alla Complutense di Madrid, componente del nostro Comitato Scientifico, del quale si è recentemente festeggiato il pensionamento in modo solenne, con un grande evento scientifico organizzato a Madrid da giovani suoi allievi e numerosi giovani studiosi di filosofia.

La sezione Studia pubblica ben tredici saggi che toccano in modo pluridisciplinare ed interdisciplinare, come consuetudine della rivista, numerosi aspetti del sapere tardo antico e medievale.

Segnaliamo in particolare gli interventi di Lucia Gugliemini e di Luigi Ingaliso relativi ad una mostra su Le edizioni scientifiche del fondo antiquario della Biblioteca dei Padri Cappuccini di Sortino, comune collinare dell’hinterland di Siracusa. L’Officina ha collaborato a questa iniziativa tenutasi a Sortino dal 14 al 22 aprile 2012, anche nell’ambito delle attività formative del Master di II livello Libro, documento e patrimonio antropologico. Conservazione, catalogazione, fruizione.

Il Master ha avuto inizio il 29 agosto del 2011 e si è concluso il 24 luglio del 2012 con gli esami finali e dopo 1500 ore complessive tra attività formativa di aula, project work, laboratori, stage, orientamento e studio personale.

Seguono le sezioni Postillae e Notitiae. In quest’ultima, tra l’altro, Fabio Cusimano scrive un ricordo di Réginald Gregoire OSB Silv., da sempre molto vicino alle nostre attività, scomparso nel febbraio di quest’anno; diamo anche informazione di un seminario da noi organizzato sul tema Sacralità, feste, riti e santi tra Selinunte e Castelvetrano, tenutosi a Castelvetrano (TP) tra il 16 e il 17 marzo 2012, nell’ambito di un progetto di ricerca che l’Officina porta avanti d’intesa con la Fondazione “Ignazio Buttitta” sul tema Santi, Santuari, Pellegrinaggi e che segna al suo attivo numerose iniziative scientifiche e formative che trovano riscontro nel nostro sito e nei links collegati.

La sezione Lecturae è particolarmente ricca: vengono esaminati quasi cento volumi!

Alla sezione hanno attivamente contribuito tutti gli allievi del Master: Anna Amandorla, Alessio Febo, Maria Angelo, Vincenzo Bagnera, Biagio Bertino, Serena Billitteri, Concetta Caltabellotta, Pietro Simone Canale, Antonino Emanuele Cassata, Maria Cesare, Agata Di Raimondo, Lorena S. Frisella, Matteo Magnasco, Alessandra Mangano,Valeria Mercurio, Sabrina Saglimbeni, Rosa Maria Sala, Marzia Sorrentino, Vincenzo Signorelli, Eloisia Tiziana Sparacino, Silvia Tagliavia.

Segnaliamo in particolare le letture dei primi cinque volumi della nuova collana editoriale Memoria Scripturarum edita dalla SISMEL/Il Galluzzo che pubblica degli eccellenti lavori su rilevanti fondi archivistici di Archivi dell’area umbro-toscana.

Chiudono il fascicolo le Attività OSM e il tradizionale elenco dei Libri ricevuti, anche in questo caso particolarmente cospicuo grazie ai molti volumi che ci inviano le case editrici, ai cambi sempre più numerosi, alle donazioni ed agli acquisti.

 

 

La Redazione