Ezio Albrile, Un cosmo instabile. Gnosticismo, ermetismo e alchimia nella chiesa di San Giorgio a Valperga Canavese

Un documento di eccezionale valore nella ricostruzione dei rapporti tra cultura antica e mondo medievale è la chiesa di San Giorgio a Valperga Canavese, un piccolo centro abitato nei pressi di Torino. In essa troviamo una serie di opere d’arte e manufatti rilevanti dal punto di vista iconologico. Innanzi tutto è studiato un affresco nel quale la Maddalena evangelica reca sul petto un emblema legato alla più antica tradizione religiosa egizia: il cosiddetto «nodo isiaco», il tyt o tet, una foggia usata in Egitto sin dall’età faraonica sotto forma di amuleto. Una notevole raffigurazione spiegabile attraverso il contatto con la tradizione figurativa copta, probabilmente giunta in Occidente con le crociate. Ancora, nella chiesa di San Giorgio troviamo tematiche legate alla tradizione apocalittica, espresse da una figura centrale della profetologia antica, la Sibilla, leggendaria mediatrice tra dio e l’uomo. Infine, un’ultima importante testimonianza deriva da una pietra tombale ritrovata anni addietro nel corso di una serie di restauri, nella quale sono incise tutta una serie di figurazioni riconducibili al pensiero ermetico e alchemico.

Parole chiave. Arte medievale; Culto di Iside; Sibille; Apocalittica iranica; Ermetismo; Alchimia.

Ezio Albrile (Torino 1962) da anni si occupa delle interazioni fra mondo iranico e le forme di religiosità dualistica tipiche dell’ellenismo e della tarda antichità (ermetismo, gnosticismo, manicheismo, etc.). È docente di Storia religiosa dell’Iran e dell’Asia centrale presso il CESMEO di Torino. Si occupa anche di divulgazione culturale sulle stesse tematiche

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