Giulia Scandaglia, O Antioche, cur decipis me? Lettura di CB 97

 

Viene proposta una lettura di CB 97 (O Antioche, cur decipis me?), mediante la quale si mettono in evidenza le peculiarità linguistiche, stilistiche e tematiche del testo, sia attraverso l’analisi dello stesso, sia attraverso il suo confronto con il romanzo da cui trae spunto, l’Historia Apollonii regis Tyri. Sebbene la poesia si discosti dall’idea tradizionale che si ha dei CB, rientrando in quel sottogruppo di carmi che potrebbero essere definiti “mitologici”, si cerca di dimostrare che essapuò inserirsi appieno all’interno della raccolta; è infatti attraverso l’antico e il tradizionale che il carme riesce a rendere perfettamente il senso dell’amore e della vita e ancora il gioco mutevole della sorte, non attraverso la descrizione della stessa ma con un abile uso delle parole, della loro musicalità e disposizione all’interno di ogni singolo verso.

 

Parole chiave: CB 97, Carmina Burana, Historia Apollonii regis Tyri, Apollonio di Tiro

 

Giulia Scandaglia, (Palermo 1987), dopo aver conseguito la licenza liceale presso il Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli” di Palermo, si è laureata in Lettere Classiche nel 2011, con una tesi dal titolo Il giuramento in Grecia: storia del termine ὅρκος dalle origini sino al V sec. a.C. (relatore il prof. Franco Giorgianni) e ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze dell’Antichità (Curriculum di Filologia e Letterature classiche) nel 2014 con una dissertazione di laurea in Letteratura Latina Medievale dal titolo I «Gesta Apollonii».Un episodio della fortuna della «Historia Apollonii regis Tyri» nell’Alto Medioevo (relatore il prof. Armando Bisanti). Ha attualmente in corso di elaborazione l’edizione con traduzione e commento dei Gesta Apollonii.

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