Antonio Mursia, Considerazioni sull’istituzione e sulle funzioni dei monasteri benedettini del versante meridionale dell’Etna

 

 

La valle del Simeto ha ricoperto un ruolo strategico nella conquista normanna della Sicilia. Essa per secoli infatti è stata una via privilegiata per raggiungere l’entroterra siciliano dalla costa ionica, come dimostrano le evidenze archeologiche, veri e propri ruderi di un lontano passato, allorquando in questa depressione sorgeva il tragitto romano della Catania-Termini. L’importanza della valle del Simeto fu subita chiara anche ai nuovi dominatori Normanni, qui sopraggiunti nell’XI secolo, dalle lontane terre del nord Europa. La vigorosa presenza dell’elemento arabo, molto diffuso nei casali, furo contrastata con la costruzione di possenti opere di difesa e con l’infeudazione di tali territori, ad esponenti di casati nobiliari, molto vicini alla famiglia del Gran Conte Ruggero. Tuttavia la spinta più forte, nell’ambito della latinizzazione e della ri-cristianizzazione della regione, pervenne dall’attività, svolta dall’Ordine Benedettino, divenuto parecchio potente e presente nel versante meridionale dell’Etna, grazie alle numerose oblazioni della classe dirigente d’oltralpe. Con il passare dei secoli, e cioè sino al XIX secolo, epoca in cui essi perdettero ogni diritto sui propri possedimenti, in forza delle cosiddette Leggi eversive dell’Asse ecclesiastico del 1866-1867, la presenza benedettina contrassegnò fortemente la geografia culturale e politica del versante meridionale dell’Etna.

 

Parole chiave. Ordine benedettino, valle del Simeto, Adernò, Paternò, Catania, chiesa, normanni.

Antonio Mursia (1986), Dottore in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Catania (2011), frequenta attualmente il corso di Laurea Magistrale in Filologia Classica presso lo stesso Ateneo. Si è occupato di francescanesimo e di cultura francescana. Ha collaborato per la stesura dell’Annuario Beni Culturali del Comune di Biancavilla (Ct) (2006-2010). Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Ordo Fratrum Minorum in Albavillensi Universitate (2009) e Giuseppe Tamo. Nuove ricerche sul pittore, (2010). Al presente collabora con varie riviste italiane quali, per esempio: Civiltà Bresciana (2011), Quaderni Biblioteca Balestrieri (2012), Frate Francesco (2012), Antonianum (2012), dove sono stati pubblicati o sono in corso di stampa suoi contributi. A motivo dei suoi interessi per la storia della Sicilia, in un contesto di interdisciplinarietà, ha partecipato a diverse campagne di scavo siciliane (2006-’07-’09).

 

});})(jQuery);