Pietro Palmeri, Adelardo di Bath, la Sicilia, il Mediterraneo, l’Oriente

 

La figura di Adelardo di Bath è emblematicamente rappresentativa del periodo di crescente contatto tra la cultura dell’Oriente e dell’Occidente nell’intensissimo XII secolo ed emerge come personalità di primo piano nel raccordo tra il mondo arabo ed il mondo latino. Influenzato dal circolo di Hereford, sviluppò un forte interesse per le scienze del quadrivio, che fu confermato dai suoi viaggi in Oriente, e con le sue traduzioni dall’arabo contribuì in modo fondamentale alla diffusione nell’Occidente latino degli Elementi di Euclide e dell’astronomia araba, partecipando anche alla trasmissione della cultura di matrice ermetica. L’articolo vuole suggerire in via ipotetica quali poterono essere i flussi culturali intercettati da Adelardo nei suoi viaggi in Sicilia e nel mondo del Mediterraneo.

Parole chiave. Adelardo di Bath, traduzioni, astronomia, Euclide, ermetismo, flussi culturali

Pietro Palmeri (Caltanissetta, 1962), laureato in Filosofia all’Università di Palermo, dottore di ricerca in “Etica”, è docente di ruolo di Filosofia e Storia a Palermo. Dal 1986 collabora con l’Officina di Studi Medievali. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi su argomenti di filosofia antica e medievale. Ha curato la traduzione italiana del De veritate di Anselmo d’Aosta (Palermo 2006) ed ha pubblicato la monografia Voluntas e rectitudo nella riflessione etico-filosofica di Anselmo d’Aosta (Palermo 2009). È redattore di «Schede Medievali» e di «Mediaeval Sophia», socio della SIEPM e della SISPM. Attualmente è dottorando di ricerca in “Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale e umanistica”, presso l’Università di Salerno, con una ricerca sull’Apologia pauperum di Bonaventura da Bagnoregio.

 

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