Fabio Cusimano, Le nuove tecnologie per la ricerca umanistica: banche dati, repertori bibliografici, “biblioteche digitali” e “cataloghi aperti dei manoscritti”

Il “digitale” è entrato prepotentemente in biblioteca: i libri saranno affiancati dagli e-books, gli editori svolge­ranno la loro intermediazione con modi e strumenti molto diversi da quelli di oggi e i bibliotecari si trasformeranno in cybrarian, ma nel mondo dell’informazione e della conoscenza nessuno è destinato a scomparire. Il digitale, con la sua pervasività e la sempre crescente velocità di diffusione, non distrugge nulla, ma sta costruendo degli “specchi” ‒ come ha scritto Borges nella Biblioteca di Babele ‒ che fedelmente duplicano le apparenze, una moltiplicazione dell’esistente in cui è possibile muoversi ad una velocità e con dei risultati che solo dieci anni fa erano inimmaginabili e che ancora oggi, qualche volta, riescono a stupirci!
La ricerca scientifica in campo umanistico si è sempre svolta attingendo informazioni da archivi, biblioteche e centri di documentazione. il cambiamento più evidente è certamente quello dei cataloghi bibliografici, ovvero i moderni OPAC (On-line Public Access Catalog). Proprio in questo clima di rapido rinnovamento digitale si inquadra perfetta­mente il fenomeno dei cataloghi aperti dei manoscritti.

Parole chiave: biblioteca digitale, e-books, e-paper, OPAC, catalogo aperto.

Fabio Cusimano (Palermo, 1980) si laurea con lode in Lettere Moderne a Palermo nel 2003 (Relatore il Prof. A. Musco, Co-Relatore il Prof. D. Ciccarelli); nello stesso anno frequenta la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Palermo. Nel 2007 consegue la Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline Umanistiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia (con una tesi sperimentale svolta presso l’Istituto per le Tecnologie Didattiche del C.N.R. di Palermo).
Nel 2008 consegue con lode e menzione il Master di I Livello in I mestieri del libro e del documento: conservazione, fruizione, restauro, catalogazione e nuove tecnologie editoriali organizzato dall’Università di Palermo e dall’Officina di Studi Medievali.
Attualmente sta concludendo il Dottorato di Ricerca in Tradizioni e Istituzioni Religiose di ambiente circum - Mediterraneo. Storia, Letteratura, Diritto presso l’Università di Messina, con una tesi sulla riforma monastica carolingia ad opera di san Benedetto di Aniane. Presso l’Università di Messina è, inoltre, “Cultore della materia” in “Storia del Cristianesimo” (s.s.d. M-Sto/07).
Collabora con le riviste “Schede Medievali”,Mediaeval Sophia,Benedictina, “Informatica Umanistica” e “Doctor Virtualis”. È socio dell’Officina di Studi Medievali, della Società Italiana di Studio del Pensiero Medievale (S.I.S.P.M.) e della Società Italiana di Storia delle Religioni (S.I.S.R.).

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