Oleg Voskoboynikov, Considérations sur une « renaissance » médiévale. Arts, savoirs et politique à la cour de Frédéric II, 1200-1250

Il saggio è centrato sulle peculiarità scientifiche e artistiche della corte sveva nell’Italia meridionale durante la prima metà del sec. XIII. In particolare, vengono qui discussi due fenomeni caratteristici di quell’ambiente, cioè la creazione di una nuova immagine dell’universo, ancora religiosa ma fondata sulla scientia naturalis, e il ricorso alla tradizione classica nell’arte e nell’attività intellettuale, soprattutto nell’elaborazione dei manoscritti. Il saggio esplora il legame fra lo studio della natura promosso da Federico II e il gusto estetico per l’arte classica, elementi distintivi dell’imperatore e della sua cerchia. Tali elementi influenzarono (o furono influenzati da) il contesto politico del tempo.L’opposizione fra Impero, Papato e Comuni non adoperò soltanto le armi della guerra o quelle dell’ideologia e della propaganda politica. Il ricorso alla lingua latina nelle arti, nel diritto e nelle scienze, le discussioni fra gli intellettuali, le traduzioni di testi sconosciuti (spesso di difficile reperibilità), furono tutti mezzi utilizzati a fini propagandistici e usati per sorprendere o anche scandalizzare, di volta in volta, l’avversario. Scopo dell’autore, in questo saggio, non è certo quello di rivendicare l’esistenza di una “rinascita” anteriore al Rinascimento propriamente detto, bensì quello di dimostrare, soprattutto alla luce dell’analisi dei manoscritti dell’epoca, come la cultura federiciana, aliena dal sentire il tragico gap che la separava dall’antichità classica, sia stata una cultura “aperta” ad astrologhi, pittori, falconieri, dottori, traduttori e teologi, provenienti, su invito dello stesso imperatore, dalla Scozia e da Damasco, da Mosul e da Toledo. Attraverso le discussioni fra i dotti, gli studi giuridici, scientifici e naturalistici, le traduzioni, Federico II e gli intellettuali a lui vicini riuscirono a dare alla corte sveva dell’Italia meridionale le sue precipue peculiarità, e cioè la sete del sapere e la voglia di rinnovamento.

 

Parole chiave: corte sveva, Federico II, scienza medievale, manoscritti.

Oleg Voskoboynikov ha conseguito il Dottorato russo con una tesi sulla Visione della natura alla corte di Federico II di Svevia (cum laude, Università statale di Mosca, facoltà di storia) nel maggio 2002 e il Dottorato francese, EHESS, nel maggio 2006, su Arts, savoirs et visions de la nature a la cour de Frederic II. 1200-1250. È assistente al Dipartimento di Storia medievale dell’Università statale di Mosca. Fellow del Warburg Institute, estate 2004, collaboratore della Maison des Sciences de l’Homme nel 2005. È docente di storia medievale alla facoltà di storia della Scuola di alti studi economici di Mosca e docente di storia medievale all'Università Lomonossov. Ha pubblicato, fra l’altro, il volume Anima mundi. Scienze, arti e politica alla corte federiciana, con una prima edizione del De balneis Puteolanis di Pietro da Eboli, ROSSPEN 2008.

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